giovedì 27 marzo 2008

Questa è una brutta storia!!

“Questa è una brutta storia”. È cosi che Carlo Lucarelli inizierebbe a parlare di questa vicenda, in una puntata di Blunotte.

“Questa è una brutta storia, una storia di misteri e di bugie, di amicizie pericolose, di affari sporchi e di soldi, tantissimi soldi, che girano, cambiano padrone, e non si sa mai da dove vengono.”
Questa è la storia di Silvio Berlusconi, dell’”unto dal Signore”, di colui che è “sceso in campo, e l’ha fatto per noi…”
Qui partirebbe un filmato in bianco e nero degli anni trenta, e la voce fuori campo di Lucarelli direbbe “Silvio Berlusconi nasce nel Settembre del 1936 a Milano da Luigi Berlusconi, impiegato alla Banca Rasini, e Rosa Bossi, casalinga. Maturità classica e laurea in legge. Evita, non si sa come, il servizio militare, e si dà all'edilizia, acquistando un terreno in via Alciati, grazie alla garanzia fornitagli dal banchiere Carlo Rasini. Nasce la Cantieri Riuniti Milanesi.
(A questo punto le immagini mostrerebbero un’aula di tribunale) Sulla banca Rasini, Michele Sindona (bancarottiere piduista legato a Cosa Nostra e riciclatore di denaro mafioso) ha un’idea molto precisa. Al giornalista americano Nick Tosches, che nell’85 gli domanda quali siano le banche usate dalla mafia: "In Sicilia il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una piccola banca in piazza Mercanti". Cioè la Rasini. Alla Rasini tengono i conti correnti noti mafiosi e narcotrafficanti siciliani legati a Vittorio Mangano, il mafioso che lavorerà come fattore nella villa di Berlusconi.
Tornati in studio vedremmo Lucarelli camminare tra le sagome in bianco e nero di Carlo Rasini e Michele Sindona. “Nel frattempo fonda la Edilnord Sas: soci accomandanti Carlo Rasini e il commercialista svizzero Carlo Rezzonico, per la misteriosa finanziaria luganese Finanzierungesellschaft für Residenzen Ag di cui nessuno conoscerà mai i reali proprietari. Si tratta comunque di gente molto ottimista, se ha affidato enormi capitali a Berlusconi, cioè a un giovanotto di 27 anni che, fino a quel momento, non ha dato alcuna prova imprenditoriale degna di nota.”
Qualche anno dopo Silvio Berlusconi fonda la Italcantieri Srl, grazie ad altre due misteriose fiduciarie ticinesi.

Nel 1973 acquista da Annamaria Casati Stampa di Soncino, ereditiera dodicenne della nota famiglia nobiliare lombarda rimasta orfana nel 1970, la settecentesca Villa San Martino ad Arcore, con quadri d'autore, parco di un milione di metri quadrati, campi da tennis, maneggio, scuderie, due piscine, centinaia di ettari di terreni. La Casati è assistita da un pro-tutore, un certo avvocato Cesare Previti, Grazie alla fortunata coincidenza, Silvio Berlusconi acquista l’intera proprietà ad un prezzo irrisorio. Ma la cosa non finisce qui! Il Berlusconi non paga nemmeno in denaro frusciante, ma attraverso azioni di alcune società immobiliari non quotate in borse, così, quando la ragazza si trasferisce in Brasile e prova a monetizzare i titoli, si ritrova in mano solo semplici pezzi di carta. A quel punto, Previti e Berlusconi, molto gentilmente, si offrirono di ricomprarle. Alla metà del prezzo inizialmente pattuito…
Una tenuta così maestosa non può certo andare avanti senza un esperto “fattore”…
È a questo punto che entra in scena un nuovo personaggio (e nello studio di Blunotte, un riflettore illumina una terza sagoma in bianco e nero). “Quest’uomo è Vittorio Mangano, il “fattore”. Facciamo un passo indietro. Vittorio Mangano è assunto da Marcello dell’Utri, ex compagno di università di Silvio Berlusconi, durante un suo viaggio in Sicilia. Quello che crea però un po’ di “confusione” è il fatto che il Mangano è noto criminale palermitano, pluriarrestato e pluricondannato (Mangano verrà condannato per narcotraffico, al maxiprocesso istruito da Falcone e Borsellino, e, nel 1998, all'ergastolo per omicidio e mafia).
Berlusconi? Beh, Berlusconi non ne sapeva niente…

1974. Nasce una tv via cavo, Telemilano 58, che passerà ben presto all'etere col nome di Canale 5.
E un anno dopo la Fininvest.
Dal 78 all’83 Silvio Berlusconi riceve circa 500 miliardi al valore di oggi, di cui almeno una quindicina in contanti, 37 Holding Italiana che compongono la Fininvest, di cui si ignora tutt'oggi la provenienza. Casualmente sono gli anni della scalata di Bettino Craxi e della sua ascesa al governo...
Ma probabilemente è solo una coincidenza…
Nel 1978 Berlusconi si affilia alla loggia massonica deviata e occulta "Propaganda 2" (P2). Tessera numero 1816. Di lì a poco comincerà a ricevere crediti oltre ogni normalità dal Monte dei Paschi e dalla Bnl (due banche con alcuni uomini-chiave affiliati alla P2).
E ora fermiamoci un attimo perché succede una cosa particolare, un aneddoto simpatico: è il 24 ottobre 1979 quando Silvio Berlusconi riceve la visita di tre ufficiali della Guardia di Finanza nella sede dell'Edilnord Cantieri Residenziali. Lui, prontamente, si spaccia per un "un semplice consulente esterno" (quando in realtà è il proprietario unico) della società, intestata a Umberto Previti (padre dell’avvocato Cesare Previti). Ma i militari, non si sa come, abboccano e chiudono in tutta fretta l'ispezione, sebbene abbiano riscontrato più di un'anomalia nei rapporti con i misteriosi soci svizzeri.
E, strana coincidenza… fanno carriera tutti e tre.
Si chiamano Massimo Maria Berruti, Salvatore Gallo e Alberto Corrado.
Berruti, il capopattuglia, lascerà le Fiamme Gialle pochi mesi dopo per andare a lavorare per la Fininvest come avvocato d'affari (società estere, contratti dei calciatori del Milan, e così via). Arrestato nel 1985 nello scandalo Icomec (e poi assolto), tornerà in carcere nel 1994 insieme ad Alberto Corrado per i depistagli nell'inchiesta sulle mazzette alla Guardia di Finanza, poi verrà eletto deputato per Forza Italia e condannato in primo e secondo grado a 8 mesi di reclusione per favoreggiamento. Salvatore Gallo risulterà invece solo iscritto alla loggia P2.

Gli anni 80 sono ricchi di avvenimenti.
Berlusconi acquista l'emittente televisiva Italia 1 dall'editore Edilio Rusconi e nell’84 è il momento di Rete 4. Ora è titolare di tre network televisivi nazionali, e può entrare in concorrenza diretta con la Rai.
Tre pretori, di Torino, Roma e Pescara, hanno la pretesa di applicare le norme che regolano l'emittenza televisiva e che il Cavaliere ha deciso di aggirare, trasmettendo in contemporanea gli stessi programmi su tutto il territorio nazionale. I tre magistrati fanno presente che è vietato, che non si può.
E qui viene fuori l’importanza degli “amici”… (e poi Lui dice che si è fatto da solo… che poca gratitudine!)
Lo slogan "Vietato vietare", rilanciato in tv dal giornalista piduista Maurizio Costanzo viene subito tradotto in legge dal presidente del Consiglio Bettino Craxi che vara un decreto legge ad personam ("decreto Berlusconi") che riaccende immediatamente le tv illegali del suo “compare”. Lo scandalo è talmente enorme che, persino nel pentapartito, qualcuno non ci sta.
E il decreto viene bocciato dall'aula come incostituzionale. Craxi allora, in fretta e furia partorisce un secondo decreto Berlusconi, minacciando gli alleati di andare ad elezioni anticipate, in caso di mancata conversione in legge.
E nel febbraio '85 il decreto sarà approvato, dopo che il governo avrà posto la questione di fiducia.
Nel biennio 1989-1991 si assiste a una lunga battaglia fra Berlusconi e De Benedetti per il controllo della Mondatori (Repubblica, 13 giornali locali, Panorama, Espresso, Epoca e tutto il settore libri). Grazie a una sentenza del giudice Vittorio Metta, che il tribunale di Milano riterrà poi comprata con tangenti dall'avvocato Previti per conto di Berlusconi, il Cavaliere strappa la Mondadori al suo concorrente. Una successiva mediazione politica porterà poi alla restituzione a De Benedetti almeno di Repubblica, Espresso e giornali locali. Tutto il resto rimarrà a Berlusconi.
Nel 90 il Parlamento vara la legge Mammì, fra le polemiche: Berlusconi può tenersi televisioni e Mondatori. Deve solo vendere “Il Giornale” e lui lo fa senza battere ciglio. Lo gira al fratello Paolo.
Si abbatte sulla scienza politica italiana lo scandalo di tangentopoli. Abbandonato dagli amici più cari (alcuni decidono di trasferirsi all’estero…) Berlusconi decide di entrare in politica. Fonda il partito di Forza Italia, vince le elezioni politiche (27 marzo 94) e diventa Presidente del Consiglio. Il 21 novembre viene coinvolto nell'inchiesta sulle tangenti alla Guardia di Finanza. Un mese dopo è costretto a dimettersi, per la mozione di sfiducia della Lega Nord.
Nel 96 Berlusconi, indagato nel frattempo anche per storie di mafia, falso in bilancio, frode fiscale e soprattutto corruzione giudiziaria (insieme a Previti), si ricandida alle elezioni politiche, ma perde.
Trascorre 5 anni all'opposizione, alle prese con una serie di inchieste giudiziarie e di processi, conclusi con diverse condanne in primo grado, poi trasformate in prescrizioni e (raramente) in assoluzioni in appello e in Cassazione.
Nel 2001 vince nuovamente le elezioni alla guida della Casa delle Libertà e torna alla Presidenza del Consiglio.
Ora il governo Berlusconi sta cambiando l’Italia. Condoni selvaggi, legge Cirami (come si fa a non cercare di salvare l’amico di mille battaglie Cesare Previti?!), depenalizzazione del reato di falso in bilancio, la legge Gasparri per proteggere Rete4… e tanto altro…

“Questa è una brutta storia, dicevamo, una storia di misteri e di bugie, di amicizie pericolose, di affari sporchi e di soldi, tantissimi soldi, che girano, cambiano padrone, e non si sa mai da dove vengono.”
Lucarelli concluderebbe così: “Per parlare di tutti i processi a carico di Silvio Berlusconi servirebbe un’altra puntata. Ma probabilmente dopo che questa sarà trasmessa, sarò sollevato dal mio incarico. Quindi lasciamoci semplicemente cosi, con l’elenco delle “cose brutte” che ha fatto l’Unto dal Signore”. NDR (benché queste informazioni siano tratte da un opuscolo di cui risponde l'autore mi preme sottolineare che essere coinvolto in un processo non implica automaticamente essere colpevole, per cui l'elenco che segue, è l'elenco dei processi e delle imputazioni, che diventano "fatti" solo dopo l'ultimo grado di giudizio).
E, sulle note della sigla, compaiono sul video delle scritte:
Falsa testimonianza sul rapporto con la Loggia P2.
Corruzione per tangenti alla Guardia di Finanza, finanziamento illecito dei partiti (condanna poi caduta in prescrizione).
Falso in bilancio (processo All Iberian 2 ora sospeso grazie a decreti del passato governo).
Falso in bilancio (10 miliardi di fondi neri legati alla Medusa Cinema).
Falso in bilancio nel caso Lentini (anche questo prescritto grazie alle nuove leggi varate dal governo berlusconi).
Falso in bilancio per 1500 miliardi di lire su 64 off-shore della All Iberian relative al gruppo Fininvest.
Corruzione giudiziaria nel Lodo Mondatori.
Corruzione giudiziaria nel processo SME (sospeso fino al termine dell’incarico grazie al Lodo Maccanico approvato a tempo di record).
Falso in bilancio e frode fiscale sui diritti televisivi Mediaste (per circa 180 milioni di euro…). Violazione delle leggi antitrust in Spagna e frode fiscale nell’ambito dell’operazione Telecinco. Mafia (concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco) e, per finire in bellezza…
Concorso in strage (per le bombe delle stragi del 92 (Falcone e Borsellino) e 93 (Milano, Firenze e Roma), le inchieste sui presunti “mandanti a volto coperto” sono state archiviate per scadenza dei termini d’indagine).

“Otto anni di reclusione e in piu' interdizione perpetua dai pubblici uffici.” E' la condanna chiesta da Ilda Boccassini nei confronti di Silvio Berlusconi, unico imputato nel processo Sme
''E' la morte della giustizia”, commentava il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi. Mentre il vicepremier Gianfranco Fini non esitava a parlare di ''accanimento giudiziario''.

Eggià. È solo una persecuzione, un accanimento giudiziario. Solo coincidenze sfortunate…
E noi dovremmo credere a questi personaggi.....Mah..

Liberamente tratto dall’'opuscolo "Berlusconi", distribuito da Gianni Vattimo a tutti i Parlamentari europei nel pomeriggio del 2/7/2003

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottimo approfondimento ma ormai di quest'uomo non mi stupisce più nulla.
Purtroppo.
Quanto c'è di brutto nell'umanità lui lo rappresenta in pieno.


Yes We Can!!

Greg